Ristorante Di QuĂ  - allrome.it

Di QuĂ 

è un bar-ristorante situato in Via delle Carrozze al civico 85b, nel centro storico di Roma, tra Via del Corso e Piazza di Spagna nel rione Campo Marzio.

Ristorante Di QuĂ  (Via delle Carrozze) - allrome.it

Ristorantino giovanile (quasi gemello di DillĂ  che si trova a qulche centinaio di metri di distanza in Via Mario De’ Fiori) è un misto tra bistrot e trattoria, che senza troppe pretese reinterpreta i piatti tipici italiani e romani, accompagnati da un servizio cortese e un ambiente caldo che invoglia a fare amicizia con i vicini di tavolo.



Niente formule ad orario fisso. In questo locali si può fare la mattina un ricco american breakfast, ma anche al pomeriggio una merenda come una volta, con pane spalmato di marmellata o cioccolata, con bruschetta o col classico panino con la mortadella (quella che Roma si chiama “mortazza”, il salume più desiderato).

Da bere, per gli amatori, si trovano bibite di una volta come cedrata, chinotto o gassosa, oltre ad un assortimento di quelle classiche, con ottime birre. Ma anche se si vuole soltanto un caffè si ha diritto a tutte le attenzioni possibili.

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Per pranzo o cena da provare i classici cacio e pepe, gricia, carbonara, amatriciana, arrabbiata o il richiestissimo aglio, olio e peperoncino. Ma c’è anche la calamarata con merluzzo, ortica e bottarga e la fettuccella al tartufo nero e grana. Strepitose la Parmigiana e le polpette , i Saltimbocca alla romana e il polpo, ma spesso c’è anche il pesce azzurro, uno dei pochi doni del mare disponibile in tutte le stagioni.

Griglia sempre accesa per agnello scottadito, galletto ruspante, tagliate e hamburger di Angus danese e con contorni che vanno dalle patate rustiche con la buccia al forno alle puntarelle in salsa di alici, fino ai carciofi. Sempre c’è un piatto del giorno. Non mancano le insalatone, caprese, caesar e nizzarda per chi non si perdonerebbe di cedere a un peccato di gola. Chi invece non è in vena di rinunce pagherĂ  35-40 euro per un abbondante e soddisfacente pasto completo, dall’antipasto al dolce. La cantina offre vini regionali e nazionali di piccoli produttori, con ricarichi minimi.

Imperdibile, se ci si arriva, il millefoglie alla crema che come tutto il resto è fatto in casa.

I tavolini all’esterno, permettono di godersi la movida romana e nella bella stagione il ponentino.

Già, ma perché i locali si chiamano così? Semplicemente perché, come ha spiegato il proprietario, nella fase dell’allestimento gli operai chiedevano: «Questo tavolo, questa sedia, vanno di qua o di là?» E così è stata risparmiata la fatica di inventare i nomi.


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