Casa Fiammetta - Piazza Fiammetta - Rione Ponte - allrome.it
Se Vi trovate a passare per Via Zanardelli diretti verso Corso del Rinascimaento, una ventina di metri prima di arrivare a Piazza di Tor Sanguigna, sulla vostra destra c’è una via o meglio una Piazza come riporta la targa viaria, intitolata a “Fiammetta” la cortigiana fiorentina Fiammetta Michaelis, (figlia di Michele e Santa Cassini) che svolse la sua “professione” a Roma nel XV secolo.
Quì ad angolo tra piazza e via degli Acquasparta è situata una casa quattrocentesca a due piani a lei attribuita. Il 13 novembre del 1479 , una commissione di quattro prelati istituita da Papa Sisto IVle dona, a titolo di dote, una vigna presso il belvedere Vaticano e tre case (una in via dei Coronari, una in via degli Acquasparta e una con torre nello scomparso vicolo della Palma). Tali proprietà appartenevano al cardinale Giacomo Ammannati Piccolomini, morto nel 1479.
In origine il testamento era diverso, e donava a Fiammetta tutti i beni del cardinale; la commissione, però, ridusse il lascito alla damigella di singolare beltà, per amore di Dio e per provvederla di una dote.
Casa Fiammetta - Piazza Fiammetta - Via degli Acquasparta - Rione Ponte - allrome.it

La fama di Fiammetta è legata alla relazione con Cesare Borgia, figlio di Alessandro VI e detto “il Valentino” perchè nominato dal re di Francia Luigi XII “duca di Valentinois”: nel testamento da lei rilasciato ad un notaio il 19 febbraio 1512 (data della sua morte), nel quale è indicata come “Fiammetta del Duca di Valentino”, lasciò in eredità al “fratello” Andrea, in realtà suo figlio, due case (questa e l’altra su via dei Coronari) ed una vigna con casino, situata presso la “porta Viridaria” in Vaticano, che le fu donata dal suo primo amante, l’umanista Giacomo Ammannati. Dopo vari passaggi di proprietà, alla fine dell’Ottocento la casa entrò in possesso della famiglia Bennicelli che, ai primi del Novecento, provvide a farla restaurare (fu in questa occasione che venne apposto lo stemma di famiglia tuttora presente sopra il porticato): l’edificio, seppure trasformato dalle semplici e gradevoli strutture originarie, conserva tuttora un fascino ed un alone di mistero e romanticismo che i tanti secoli trascorsi non sono ancora riusciti a cancellare.
Fiammetta asseriva di voler essere sepolta nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, all’epoca frequentata dalle prostitute romane, dove aveva predisposto per sé una cappella e dove era sepolto lo stesso cardinale Ammannati.
Pietro Aretino sembra confermarlo nel suo Il piacevole ragionamento; ad oggi, però, non c’è più traccia della sua sepoltura.

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