Flaminio è il nome del primo quartiere di Roma, indicato con Q.I.

Il toponimo indica anche la zona urbanistica 2c del II Municipio. Popolazione della zona urbanistica: 13.491 abitanti.

Prende il nome dalla via Flaminia.

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Storia

Il Flaminio è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921. Negli anni si è accresciuto il prestigio di questo quartiere, che è diventato una sorta di contenitore culturale, grazie ai numerosi musei, teatri e centri multifunzionali (come l’Auditorium). Negli ultimi anni il valore degli immobili è aumentato a tal punto da parificare la zona al centro storico.

Fino alla fine del XIX secolo il lungo rettilineo di via Flaminia raggiungeva l’antico ponte Milvio attraverso una piatta distesa di campi periodicamente allagati dalle piene del fiume, che rendevano poco favorevole l’insediamento nell’area.

È in questa situazione di territorio vergine che nel 1905 la Società Automobili Roma individua l’area dell’ansa del Tevere come luogo idoneo per la localizzazione dei suoi stabilimenti e impianti di produzione industriale. Gli anni successivi vedono il completamento e il consolidamento dell’insediamento industriale, mentre si compie la prima sostanziale trasformazione e urbanizzazione dell’intera area, tra il fiume e le pendici della collina dei Parioli. Nascono i primi complessi di edilizia pubblica e iniziano a prendere corpo i primi tracciati stradali che disegnano l’ansa del fiume. Con l’Esposizione Internazionale del 1911 l’area definisce il suo carattere prevalente, ancora attuale, di polo culturale, per l’intrattenimento sportivo e il tempo libero: vengono realizzati l’Ippodromo dei Parioli (inaugurato nel 1911, fu chiuso nel 1929), lo Stadio Nazionale, le diverse sedi espositive di Valle Giulia, con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e i padiglioni stranieri.

Il moderno ponte pedonale della Musica, inaugurato nel 2011

L’inizio del primo conflitto mondiale cambia il destino dell’area industriale, riconvertendola a usi militari. Il grande stabilimento Società Automobili Roma viene trasformato nella Reale Fabbrica di Armi, ospitando le caserme e le officine, edifici minuti a tipologia essenziale e caratteri architettonici lineari. Dopo la pausa del secondo conflitto mondiale, l’assegnazione a Roma dei Giochi Olimpici del 1960 apre una nuova fase di profonda trasformazione urbana dell’area. La costruzione del Villaggio Olimpico, gli impianti sportivi – Palazzetto dello Sport e Stadio Flaminio – e le sedi delle Federazioni riconfermano la vocazione sportiva che l’area aveva avuto fin dall’inizio del secolo.

Nei decenni successivi l’articolato sistema di residenze, impianti e attrezzature sorto nel settore orientale dell’ansa del Tevere si consolida con ulteriori piccoli interventi. Le opere di Libera, Cafiero, Moretti, Monaco, Luccichenti, Vitellozzi e Nervi formano così un insieme omogeneo, un manifesto complesso, articolato e riconoscibile del linguaggio architettonico e delle forme contemporanee. Tuttavia è con l’avvio del concorso per il nuovo Auditorium, nel 1994, che il quartiere Flaminio affronta una terza fase di riqualificazione urbana di grande respiro. Una fase che si svilupperà per quasi un decennio, quando la realizzazione del progetto di Renzo Piano, con i suoi insoliti volumi zoomorfi, porterà nell’area nuove funzioni e qualità urbane. Un processo di trasformazione proseguito con l’inaugurazione nel 2010 del MAXXI (Museo della arti del XXI secolo) progettato dall’architetta Zaha Hadid e con l’inaugurazione nel 2011 del nuovo ponte della Musica.

Stemma

D’azzurro al pileo del flamine d’argento ornato d’oro.

I confini

Si trova nell’area nord della città, a ridosso delle Mura Aureliane, tra il lato sinistro della via Flaminia e il Tevere. Rientra interamente nel territorio amministrato dal municipio II del Comune.

Il quartiere confina:

Odonomastica

Poiché è delimitato dal fiume Tevere, il quartiere include quattro tratti del lungotevere di sinistra, così denominati:

Le altre strade, racchiuse fra la via Flaminia, piazzale Flaminio e via Luisa di Savoia, sono dedicate ad artisti, filosofi e politici italiani.

L’area a nord di piazzale delle Belle Arti è dedicata ad architetti e pittori:

  • Nicolò l’Alunno, Sandro Botticelli, Guglielmo Calderini, Luigi Canina, Carracci, Antonio Allegri da Correggio
  • Cimabue, Donatello, Pietro da Cortona, Gentile da Fabriano, Melozzo da Forlì, Masolino da Panicale, Perin del Vaga, Cesare Fracassini
  • Ferdinando Fuga, Ghirlandaio, Martino Longhi, Antonio Mancini, Masaccio, Francesco Milizia, Girolamo Muziano, Perugino, Pinturicchio
  • Podesti, Luigi Poletti, Girolamo Rainaldi, Guido Reni, Antonazzo Romano, Giulio Romano, Andrea Sacchi, Giuseppe Sacconi, Antonio Sarti
  • Luca Signorelli, Raffaele Stern, Tadolini, Giovanni Battista Tiepolo, Giorgio Vasari, Jacopo Barozzi da Vignola, Virginio Vespignani

L’area a sud di piazzale delle Belle Arti è dedicata a filosofi, politici e giuristi del XVIII e XIX secolo. Con piazza della Marina troviamo:

  • Domenico Alberto Azuni, Cesare Beccaria, Francesco Carrara, Cardinal De Luca
  • Gaetano Filangieri, Emanuele Gianturco, Giovanni Vincenzo Gravina, Matteo Renato Imbriani, Pasquale Stanislao Mancini
  • Giacomo Matteotti, Enrico Pessina, Giuseppe Pisanelli, Gian Domenico Romagnosi
  • Scialoja, Giambattista Vico

Un piccolo scalo sul fiume Tevere tra ponte Nenni e Ponte Matteotti è dedicato al celebre aviatore italiano Francesco De Pinedo.

Edifici pubblici

Edifici di culto

Monumenti e luoghi d’interesse

Musei

Ponti

Teatri


Collegamenti

Metropolitana di Roma A.svg
È raggiungibile dalla stazione Flaminio – Piazza del Popolo.

2 Piazza Mancini ⇔ Piazzale Flaminio (2,7 km): La linea tranviaria2” attraversa il quartiere da sud a nord, da Porta del Popolo a Ponte Milvio e a piazza Mancini; il percorso è tutto all’interno del quartiere.

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